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L'Orlando Furioso, a 500 anni dalla sua prima pubblicazione, riserva ancora delle sorprese. Il 2016 si svolgerà all'insegna delle celebrazioni di questa grande opera, cui la 'Dante' dedica uno speciale nel proprio sito. Abbiamo chiesto a Vincenzo Farinella, professore di Storia dell'arte moderna presso l'Università di Pisa, di raccontarci due grandi mostre di quest'anno, la prima a Tivoli ("Il volo di Ariosto") e la seconda che si aprirà il 24 settembre a Ferrara ("Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi"). Co-curatore della prima e coinvolto anche nella seconda, Farinella ci ha spiegato in alcuni passaggi qual è stata la fortuna del Furioso nelle arti d'Italia e d'Europa, come si è diffusa e quali spunti hanno ispirato per esempio Gustave Doré a cimentarsi con l'apparato immaginifico del poema.

A cinque secoli dalla prima pubblicazione, quali sono le principali influenze esercitate dall'Orlando Furioso sulle arti figurative?

 

Lei è tra i curatori della mostra "I voli dell'Ariosto. L'Orlando Furioso e le arti", organizzata dal Polo Museale del Lazio, a cura di M. Cogotti, M. Preti e V. Farinella. Perché è stata scelta questa sede e come si struttura l'esposizione? (qui informazioni aggiuntive).

 

Lei ha anche contribuito ad un'altra grande mostra, "Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi", che sarà aperta a Ferrara dal 24 settembre prossimo e in convenzione con la 'Dante' (i nostri soci possono acquistare i biglietti a prezzo ridotto). Un 2016 ricco di celebrazioni furiose...

 

Possiamo dire che il Furioso è una porta culturale aperta sulla modernità?

 

L'Orlando Furioso è stato tradotto in molte lingue. Qual è stata la fortuna europea del poema?

 

vn

 

 

I voli dell'Ariosto: 15 giugno - 30 ottobre 2016. Consulta il sito per maggiori informazioni
Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi: 24 settembre 2016 – 8 gennaio 2017 Consulta il sito per maggiori informazioni