Argomento del Canto XXVI

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I poeti stanno attraversando la settima Cornice, quando le anime purganti si accorgono che Dante è vivo e gli chiedono spiegazioni sulla natura del suo viaggio.
Sopraggiunge, frattanto, dal lato opposto la schiera dei lussuriosi contro natura, i sodomiti: all'incontrarsi le anime delle due schiere si abbracciano e si baciano con affetto, mentre nell'allontanarsi gridano l'una un esempio di lussuria, l'altra un esempio di sodomia.

L'anima che spiega come il centro del peccato di lussuria sia nell'aver ecceduto nella ricerca del piacere, rivela poi di essere Guido Guinizzelli.


Dante vorrebbe correre ad abbracciarlo, ma si trattiene per paura del fuoco e, al Guinizzelli stupito per tanto affetto, dichiara che ciò è dovuto alla bellezza dei suoi versi.
Guido Guinizzelli, allora, indica fra i purganti Arnaldo Daniello, proclamandolo miglior poeta in lingua romanza, mentre altri gli preferiscono Giraut de Bornelh, sbagliando nello stesso modo di quelli che prediligono la poesia di Guittone d'Arezzo ormai superata. Pregando di ricordarlo nelle sue preghiere, Guinizzelli si allontana tra le fiamme, mentre Arnaldo Daniello, in lingua provenzale, prega Dante di abbreviare la sua pena con le preghiere prima di nascondersi nel fuoco.