Argomento del Canto XXIV

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Accompagnando per un tratto il cammino di Dante, Forese informa l'amico sulla sorte della sorella Piccarda, che già trionfa in cielo, poi indica alcune anime: Bonagiunta Orbicciani da Lucca, papa Martino IV, ed inoltre Ubaldino della Pila, Bonifazio Fieschi e Marchese degli Argugliosi.

Fra le anime, Bonagiunta si mostra desideroso di parlare e mormora una parola "Gentucca", profetizzando a Dante che un giorno una donna di Lucca gli renderà un grande servigio. Il discorso si volge poi alla poesia e Dante definisce il suo "dolce stil novo".


Le anime a poco a poco si allontanano, mentre solo Forese indugia ancora con Dante chiedendogli quando lo rivedrà. Quando il poeta dichiara di voler lasciare al più presto Firenze, Forese profetizza la drammatica fine di suo fratello Corso, capo dei Neri e responsabile delle discordie interne della loro città poi raggiunge la schiera dei golosi, mentre Dante giunge presso un secondo albero.
Altre anime tentano invano di coglierne i frutti e dalle fronde una voce ammonisce a non indugiare e grida esempi di golosità punita: i centauri ebbri alle nozze di Piritoo, e gli Ebrei che non seppero resistere alla sete.
Virgilio, Dante e Stazio salgono alla settima Cornice, dopo che l'angelo della temperanza ha cancellato dalla fronte di Dante un'altra P.