ORSO degli ALBERTI di MANGONA Pg. VI, 19
Antipurgatorio, balzo 2 - negligenti, morti di morte violenta

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Figlio del conte Napoleone della famiglia degli Alberti di Mangona, Orso venne ucciso dal cugino Alberto nel 1286, ma il suo fu solo uno dei tanti assassinii che coinvolsero la famiglia Alberti di Mangona fra '200 e '300. Il padre di Orso, Napoleone (Inf.), e lo zio Alessandro (Inf.), padre del cugino assassino, sono posti da Dante nella Caina, (Inf. XXXII, 55-60), uniti per sempre nella punizione quanto erano stati divisi in vita dall'odio per motivi familiari e politici: Napoleone era stato, infatti, escluso dal padre dall'eredità e, essendo di parte ghibellina, era in aperto contrasto con il fratello Alessandro, di parte guelfa.

Pg. VI,26-27
quell'ombre che pregar pur ch'altri prieghi (che chiedono suffragi),
sì che s'avacci (si affretti) lor divenir sante (la loro purificazione)

Una turba di anime (Benincasa da Laterina, Guccio de' Tarlati, Gano degli Scornigiani, Federico Novello, Pierre de la Brosse) si affolla intorno a Dante chiedendo un ricordo ed una preghiera che abbrevi il tempo della purgazione.
Sono tutti personaggi vissuti nella seconda metà del '200, la cui morte violenta era certamente di dominio pubblico al tempo di Dante tanto da risultare esemplare.