CASELLA Pg. II, 76
Antipurgatorio, spiaggia

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Amico della giovinezza di Dante, Casella secondo gli antichi commentatori fu un apprezzato musico, fiorentino o forse pistoiese. Il nome Casella, tuttavia, era piuttosto comune nella Toscana duecentesca e quindi nessuna delle molteplici identificazioni proposte, sulla base dei documenti del tempo, risulta pienamente convincente.

L'amico di Dante morì prima della primavera del 1300 se il poeta immagina di incontrarlo, appena sbarcato, sulla spiaggia del Purgatorio.

In questa cantica Dante avvia il recupero dei valori dell'umanità, anche nel suo aspetto quotidiano e domestico: così torna nel ricordo la Firenze della giovinezza del poeta e vengono in primo piano i maestri e gli amici, compagni dei primi esercizi letterari e poi della splendida stagione del "dolce stil novo".

L'incontro con Casella già evidenzia tutti quei tratti che si ripeteranno negli incontri con Belacqua, Nino, Bonagiunta, Forese Donati, Guido Guinizzelli: il riconoscersi affettuoso, la sollecitudine nel domandare la sorte dell'altro, il dialogo spezzato e dal tono piano tipico del conversare familiare e domestico, il desiderio struggente di rinviare, quanto più è possibile, il momento della separazione.