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Domiziano
Pg.XXII, 83

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Tito Flavio Domiziano (Roma 51-96 d.C.), figlio di Vespasiano, fu proclamato imperatore dai pretoriani nell'81 d.C., alla morte del fratello Tito.

Durante il suo Principato si preoccupò di rafforzare il potere imperiale a danno della classe senatoria, reprimendo con la forza pubblici abusi e controllando con il massimo rigore l'operato dei magistrati.


Il carattere autoritario ed accentratore del suo governo, che gli aveva inimicato ben presto l'aristocrazia romana, trova eco nei giudizi estremamente critici degli storici contemporanei, come Tacito e Plinio. Ebbe il merito, tuttavia, di consolidare i confini delle province e di abbellire Roma con grandiose costruzioni, anche se queste imprese recarono danno alle risorse economiche dello Stato.
Domiziano morì tragicamente in seguito ad una congiura organizzata dal Senato.

Dante lo considera un grande persecutore dei cristiani, seguendo le tesi di antichi scrittori cristiani, come Eusebio, Tertulliano e Orosio, tesi che sono però state confutate dagli storici moderni.