Argomento del Canto XVI

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Il nobile casato di Cacciaguida ed il suo titolo cavalleresco stimolano in Dante un senso di fierezza aristocratica, che traspare dal tono alto e rispettoso con cui si rivolge al suo trisavolo per chiedergli notizie sulla sua gioventù, sui suoi antenati, sulle condizioni e gli abitanti della Firenze di allora.

Dopo alcuni cenni autobiografici, il lungo discorso di Cacciaguida si incentra soprattutto sulle famiglie, ai suoi tempi tutte di pura stirpe fiorentina, perchè non ancora mescolate alle genti provenienti dal contado.


Proprio con l'avvento delle stirpi estranee sorsero i dissidi e le lotte interne alla città, mentre la Firenze antica, anche se con una popolazione più limitata, era più unita e meglio governabile.
Il racconto si conclude con il lungo elenco dei casati più nobili o più conosciuti del suo tempo, che tanto avevano contribuito alla grandezza di Firenze, ma che ormai, perso il potere e la dignità, non trovano nemmeno posto nella memoria di alcuno.