ROMUALDO degli ONESTI Pd. XXII, 49
Cielo VII - Saturno - Spiriti Contemplanti

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Romualdo degli Onesti nacque intorno al 952 da una nobile famiglia ravennate.
Dopo aver soggiornato in vari monasteri europei, entrò nel monastero benedettino di S. Apollinare in Classe in Ravenna, di cui divenne abate nel 998.
In seguito fondò numerosi monasteri, fra cui quello di Vallombrosa e, nel 1012, l'eremo di Camaldoli, dando così avvio al ramo camaldolese dell'Ordine benedettino.

Nel 1027 Romualdo morì nell'eremo di Valdicastro, nei pressi di Fabriano, ed in seguito fu canonizzato.
Oltre Dante, lo ricorda anche il Petrarca nel "De vita solitaria", mentre la sua biografia ufficiale fu scritta dal più illustre membro dell'Ordine camaldolese, S. Pier Damiano.

La polemica dantesca, che nei canti XI e XII si era appuntata sulla corruzione dei due Ordini mendicanti, nel canto XXII investe un altro Ordine monastico di fondamentale importanza e vitalità durante l'Alto ed il Basso Medioevo: l'Ordine benedettino, con particolare riferimento al ramo rigorista dei Camaldolesi di cui fu fondatore S. Romualdo degli Onesti.

Quest'ultimo, pur presente fra i beati che animano il cielo di Saturno, lascia che a parlare degli splendori e delle miserie dell'Ordine sia S. Pier Damiano, uno dei suoi più illustri rappresentanti.