BONAVENTURA da BAGNOREGIO Pd. XII, 28 ; Pd. XII, 128-129
Cielo IV - Sole - Spiriti Sapienti - Seconda ghirlanda

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Giovanni Fidanza nacque a Bagnoregio, nell'attuale provincia di Viterbo, nel 1221 e quando era ancora bambino, si narra, fosse stato miracolosamente guarito da S. Francesco.
Inviato a Parigi nel 1236 per completare gli studi, coltivò la sua vocazione e decise di entrare nell'Ordine francescano intorno al 1243, indirizzando i suoi studi verso la filosofia e la teologia. Nel 1257 ebbe la qualifica di Magister insieme a Tommaso d'Aquino.

Nello stesso anno divenne generale del suo Ordine ed iniziò una brillante carriera ecclesiastica: nel 1265 fu vescovo di York e nel 1273 papa Gregorio X lo nominò cardinale e gli affidò l'incarico di preparare il Concilio di Lione, che doveva aprirsi l'anno successivo e concretizzare l'unità fra la Chiesa greca e latina.
Del suo lavoro, tuttavia, Bonaventura non vide la fine: la notte del 14 luglio 1274 si spense a Lione fra le braccia del papa.
Nel 1482 Bonaventura fu canonizzato da papa Sisto IV e, nel 1588, fu inserito nel numero dei Dottori della Chiesa da papa Sisto V.
L'appellativo di "Dottore Serafico" ricorda come egli sia stato il rappresentante di spicco della mistica francescana (Leone XIII lo definirà il "principe dei mistici cristiani"), capace di fondere abilmente mistica, teologia e filosofia.

La personalità e l'opera di S. Bonaventura lasciarono un segno profondo nella cultura della Chiesa come nel mondo medievale.
Dai francescani è considerato un secondo fondatore per la strenua difesa dell'Ordine dagli attacchi esterni nel periodo critico della divisione fa Spirituali e Conventuali e per la stesura delle "Costituzioni Narbonesi" che, condannando le tendenze eretiche degli Spirituali, ma conservando l'aspetto positivo del loro rigore, diedero nuova forza ed unità all'Ordine francescano.
Nell'ambito della sua ricca produzione filosofica e teologica, spicca lo splendido "Itinerarium mentis in Deum", che Dante conobbe ed amò. L'opera propone la filosofia come un percorso di ritorno dell'uomo a Dio e l'illuminazione divina come vertice della conoscenza umana, sviluppando, in questo, il pensiero di S. Agostino.
Bonaventura è, inoltre, autore delle due biografie ufficiali di S. Francesco, la "Legenda maior" e la "Legenda minor".

I canti XI e XII del Paradiso sono in perfetto parallelismo fra loro. Nel primo, S. Tommaso, domenicano, tesse insieme la biografia e l'elogio di S. Francesco, e rimprovera aspramente i membri del suo Ordine, che, deviando dalle rette intenzioni del fondatore, hanno gettato il discredito sull'Ordine domenicano e sulla Chiesa tutta. Nel canto XII è, invece, il francescano S. Bonaventura a ricordare vita ed opere di S. Domenico ed a rimproverare i francescani che hanno dimenticato gli insegnamenti del fondatore dell'Ordine.