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Ubertino da Casale
Pd. XII, 124

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Ubertino, nato a Casale Monferrato nel 1259, entrò nel 1273 nell'ordine francescano e risiedette in varie località della Toscana e dell'Umbria.
A Firenze conobbe Pier Pettinaio (cit. Pg.), dell'Ordine terziario francescano e rimase affascinato dalle sue idee.
Inviato dal suo ordine a Parigi, vi rimase nove anni insegnando teologia all'università.

Sorto il contrasto all'interno dell'Ordine fra i conventuali, che proponevano l'attenuazione della Regola, consentendo il possesso comune dei beni, e gli spirituali, che volevano mantenere la Regola nella sua originaria durezza, Ubertino fu un convinto sostenitore di questi ultimi.
Costretto a ritirarsi nel monastero di La Verna, nel 1305, scrisse l' "Arbor vitae crucifixae Iesu", che ebbe una larga diffusione.

Nel 1309 ed ancora nel 1312 Ubertino si recò a Roma per difendere la tesi degli spirituali davanti a papa Clemente V, ma quando venne eletto Giovanni XXII preferì chiudersi in un silenzio che ruppe solo per intervenire nella polemica sorta nell'ambito della Chiesa sulla povertà di Cristo.

Dopo la condanna papale della corrente spirituale, Ubertino fu costretto a passare all'Ordine benedettino, ma la persecuzione delle sue idee e l'accusa di eresia lo costrinsero a fuggire ed a vivere nascosto tanto che di lui si perse ogni traccia e restano sconosciuti la data della morte, avvenuta probabilmente intorno al 1330, ed il luogo della sepoltura.