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Agamennone (il gran duca de' Greci)
Pd. V, 69

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Agamennone, re di Argo e Micene e fratello di Menealo, era il capo della spedizione degli Achei contro Troia.
La flotta greca, tuttavia, pur pronta alla partenza, era trattenuta in Aulide dai venti contrari. Affinchè la flotta potesse finalmente prendere il largo, l'indovino Calcante suggerì ad Agamennone di sacrificare a Diana ciò che di più bello fosse nato durante l'anno.

Nacque in quell'anno una figlia ad Agamennone, Ifigenia, ed era senza alcun dubbio la creatura più bella. I venti si fecero favorevoli alla partenza della flotta greca ed Agamennone fu costretto a sacrificare la figlia.

Dante disponeva di molte fonti per questo mito: Ovidio, Virgilio ed anche Cicerone, che condanna il voto di Agamennone, causa di un grave delitto.
Agamennone è, dunque, esempio di chi, pur essendo fedele nell'osservanza del voto, non è stato, tuttavia, prudente e saggio nel formularlo.

Durante l'assedio di Troia Agamennone fu in aperta rivalità per la schiava Briseide con Achille, che per questo motivo si ritirò dalla battaglia, rientrandovi solo per vendicare la morte dell'amico Patroclo, ucciso da Ettore.
Rientrato in patria, Agamennone fu ucciso a tradimento dalla moglie Clitennestra e dall'amante di lei Egisto, ma venne presto vendicato dai figli Elettra ed Oreste.