Argomento del Canto XVIII

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Il canto XVIII si apre con una grande descrizione dell'ottavo cerchio. Questo è una grande zona conica, solcata da dieci fossati concentrici, detti Malebolge, che converge verso un pozzo profondo. Delle rupi, simili a ponti, scavalcano le bolge da un argine all'altro fino al pozzo centrale. Nelle bolge sono puniti i diversi aspetti della frode.
Scesi dalla schiena di Gerione, Dante e Virgilio riprendono il cammino verso la prima bolgia dove sono puniti ruffiani e seduttori che, divisi in due schiere, corrono in due opposte direzioni percossi da demoni armati di sferze.

Dante riconosce fra i ruffiani un dannato, Venedico Caccianemico, che abbassa la testa cercando di non farsi vedere, mentre Virgilio lo invita a riconoscere fra i seduttori Giasone.
Attraversato il ponte, i due poeti, giungono sull'argine della seconda bolgia, dove gli adulatori si dibattono tuffati nello sterco: Dante riconosce Alessio Interminelli e Virgilio gli indica Taide.