Argomento del Canto XVII

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I due poeti scendono lungo l'argine del fiume Flegetonte, fino all'orlo del burrone che trasforma il fiume in una cascata, e, mentre Virgilio convince Gerione a trasportarli fino all'ottavo cerchio, Dante completa l'esplorazione del settimo cerchio, osservando l'ultimo gruppo di violenti, gli usurai, seduti raccolti in se stessi lungo l'orlo estremo della landa sabbiosa.

Al collo di ognuno spicca una borsa con lo stemma della famiglia di appartenenza.


Uno dei dannati, Reginaldo Scrovegni, esplode in una rabbiosa invettiva preannunciando l'arrivo di altri due dannati ed infine tira fuori la lingua in segno di disprezzo.
Dante, ricordando le parole di Virgilio che lo aveva ammonito a non sostare troppo, torna rapidamente all'orlo del burrone e, sebbene impaurito, sale sulla schiena del mostro Gerione. Questi si tacca dall'orlo del baratro e comincia a scendere verso l'ottavo cerchio in ampi giri, poi, scaricati i due poeti, si allontana velocemente.