VEGLIO di CRETA Inf. XIV, 103
Cerchio 7 - girone 3 - Origine dei fiumi infernali

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Al centro dell'isola di Creta sorge il monte Ida al cui interno sta ritta una statua.
Questa statua ha le fattezze di un vecchio che volge le spalle all'Oriente ("Dammiata" è la città di Damietta alla foce del Nilo) e lo sguardo a Roma.
La testa della statua è d'oro, le braccia ed il petto d'argento, il resto del busto è di rame, le gambe di ferro così come il piede sinistro, il piede destro, invece, è di terracotta.

Dal corpo della statua sgorgano continuamente lacrime che danno origine ai fiumi infernali, il Flegetonte, il Cocito, l'Acheronte e lo Stige.

La fonte diretta di questa immagine è il passo biblico del sogno di Nabuccodonosor (Pd.) interpretato dal profeta Daniele (Pd.) (Daniele 2, 31-33), ma altre suggestioni dell'età classica la arricchiscono.
Il Mediterraneo, infatti, era per gli antichi il centro del mondo conosciuto e Creta fu sede del regno di Saturno, cioè dei primordi della civiltà umana, paragonabile al perduto Paradiso Terrestre cristiano.
La statua è rappresentazione dell'umanità, invecchiata dal peccato, mentre lo svilimento, dall'oro alla terracotta, del materiale con cui è costruita indica la progressiva decadenza morale.
Gli antichi commentatori, infine, interpretavano il piede di ferro come il potere temporale, l'impero, ed il piede di terracotta come il potere spirituale, la Chiesa, irrimediabilmente fragile quando tenta di assolvere compiti, come il potere politico, che non gli sono propri.