GANO di MAGANZA Inf. XXXII, 122
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Gano di Maganza è un personaggio del ciclo carolingio della "chanson de geste" che narra la leggendaria e sfortunata impresa di Carlo Magno per scacciare gli arabi dalla Spagna (778).
Narra la "Chanson de Roland" che, fallito l'assedio di Saragozza, le armate di Carlo presero la via del ritorno attraverso i Pirenei, ma Gano di Maganza, un paladino avido e geloso del favore accordato ad Orlando, approfittò della sua missione di ambasciatore presso i Saraceni e si accordò con il principe di Saragozza per stringere in una trappola la retroguardia franca.

Gano suggerì, poi, a re Carlo di porre a capo della retroguardia Orlando stesso.
Quando il grosso dell'esercito e re Carlo furono passati, i soldati nascosti fra le rocce del passo di Roncisvalle, in territorio navarrese, piombarono all'improvviso sui soldati franchi: Oliviero suggerì ad Orlando di suonare il corno d'avorio, l'Olifante, per richiamare l'esercito, ma il paladino non volle rischiare la vita del re. I franchi si batterono coraggiosamente, ma perirono ad uno ad uno: Orlando morente suonò l'Olifante ed il re Carlo giunse appena in tempo perchè il fedele e coraggioso paladino potesse spirare fra le sue braccia.
Gano di Maganza fu ucciso a sua volta.