LE FURIE Inf. IX, 34-60
Cerchio 6, La città di Dite - Eretici

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Furie è il nome romano delle Erinni "le colleriche", divinità del mondo sotterraneo, personificazione della maledizione e della vendetta, che, nel loro aspetto benevolo, erano dette Eumenidi.
Secondo Esiodo sono figlie di Gea (la terra), nate dal sangue di Urano mutilato dal figlio Crono.

Dal V secolo in poi le Furie furono identificate come Aletto, il Furore, Tisifone, la Vendetta, e Megera, l'Ira invidiosa, e rappresentate con capelli di serpenti verdi.
Le Furie vivono nel vestibolo dell'Erebo chiuse in gabbie di ferro (Eneide VI, 354).
Nella mitologia greca esse rappresentano i rimorsi, poichè la loro funzione era di tormentare e punire gli autori di delitti.

E' da escludere che le Furie abbiano relazione solo con i peccatori del Cerchio VI, poichè si levano in difesa di tutta la città di Dite (cioè il basso inferno): mentre gli altri mostri infernali (Flegias, Caronte, Minosse, Pluto) personificavano i peccati puniti nel cerchio, le Furie personificano i rimorsi che portano alla disperazione della salvezza, il peccato massimo che pietrifica l'anima e conduce all'inazione spirituale, precludendo così la via della salvezza.