FLEGIAS Inf. VIII, 1
Cerchio 5 - Iracondi

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Eneide, VI, 762-765
... Flegias
grida a tutta voce attraverso le ombre:
"Il mio esempio vi insegni ad essere giusti;
a non disprezzare gli dei!" ...
Trad. Cesare Vivaldi

Mitologico re della Beozia, Flegias era figlio di Marte (Pg.) e di Crise. Per vendicarsi di Apollo (Pg.) che aveva sedotto sua figlia Coronide, generando Asclepio, incendiò il tempio del dio a Delfo. Apollo lo fulminò e lo gettò nel Tartaro, condannandolo alla pena di avere un macigno sospeso sulla testa, sempre sul punto di schiacciarlo.
Flegias simboleggia l'ira violenta ed il suo carattere dominante è il fuoco, in assonanza con il nome e con la descrizione del Cerchio V la cui nota dominante paesaggistica è, appunto, il fuoco. Dante lo pone, così, a guardia del Cerchio, anche se non vengono citate funzioni specifiche.

Flegias, come Minosse, Caronte, Gerione, Cerbero e Pluto, è uno dei personaggi della mitologia classica passati nell'inferno cristiano di Dante e collocati poi come guardiani dei vari cerchi, trasformati in esseri demoniaci sulla traccia dell'interpretazione figurale dei Padri della Chiesa, per i quali gli dei ed i demoni pagani erano figure del demonio, concludendo, così, il processo di assimilazione della cultura classica, iniziato fin dalle origini del cristianesimo.