Cerchio VIII

Bolgia 1
Inf. XVIII, 19-99

Cerchio VIII

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Guardiano: Diavoli
Dannati: Ruffiani e Seduttori
La colpa di questi dannati consiste nell'aver sfruttato la prostituzione altrui: i seduttori per il proprio diretto vantaggio, i ruffiani traendone un guadagno indiretto.
I seduttori si differenziano dai lussuriosi in quanto questi ultimi son trascinati da una passione colpevole, mentre i seduttori si servono dell'inganno per trascinare il prossimo nel peccato, istigandolo a "far la voglia" (Inf. XVIII,56) altrui.
Per l'impiego dell'intelligenza per un fine sbagliato i seduttori rientrano nella categoria dei fraudolenti.

Pena: Divisi in due schiere, i dannati nudi corrono in due opposte direzioni percossi alle spalle da demoni armati di sferze.
Contrapasso: Il correre dei dannati in due opposte direzioni fu probabilmente suggerito a Dante dall'espediente ideato per regolare l'afflusso ed il deflusso dei pellegrini in visita a S. Pietro, durante il Giubileo voluto da papa Bonifacio VIII nel 1300: si divise in due corsie il ponte di Castel S. Angelo, l'unica via d'accesso alla basilica in modo che le due correnti di pellegrini non si ostacolassero a vicenda.

La pena dei ruffiani e dei seduttori, tuttavia, è più mortificante che dolorosa, e forse deriva dalla suggestione di taluni statuti comunali che prevedevano per i ruffiani la pubblica fustigazione.
Personaggi: Venedico Caccianemico, Giasone.