Scorpione

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  • Pg. XXV, 1-3
    Ora era onde il salir non volea storpio (impedimento);
    chè il Sole aveva il cerchio di merigge(il meridiano)
    lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio...

Lo Scorpione è un segno d'acqua governato da Marte e Plutone. La sua costellazione è vasta ed era nota fin dal tempo dei Babilonesi.

Il nome "scorpios" è legato al vocabolo indoeuropeo "(s)quere", che significa "scindere, screpolare".
Presso i Latini era anche in uso il termine africano "Nepa". Secondo Manilio Cartagine e la Libia si trovavano sotto l'influenza di questo segno zodiacale. Columella, invece, usa l'espressione "Stella clara Scorpionis" per indicare la stella nota ai Greci come "Antares", cioè "anti-Ares", "avversario di Marte", perchè i due pianeti splendevano ambedue di un colore rossastro.

Nella stagione primaverile, la costellazione dell'Ariete raggiunge il meridiano celeste, il semicerchio massimo passante per i poli, quando il sole è al mezzogiorno. Poichè il passaggio del sole in una costellazione dura circa due ore, quando il Toro ha raggiunto il meridiano celeste sono circa le due del pomeriggio. Allo stesso modo la luna, a mezzanotte, si trova nella Bilancia ed alle due si è spostata nello Scorpione.

La leggenda racconta che un enorme scorpione uscì dalle viscere della terra per proteggere la dea Artemide dal gigante Orione, che voleva possederla. Lo scorpione uccise con il suo veleno Orione e la dea, grata per essere stata salvata, fece porre in cielo la costellazione dello scorpione e, a memoria dell'evento, anche quella di Orione.

L'altro nome dello Scorpione è Aquila, che rappresenta il volto "sublime" di questo segno. Nel Medioevo si stabilì, infatti, un parallelo fra i quattro segni zodiacali fissi e gli Evangelisti: Luca era associato al segno del Toro, Marco al Leone, l'Aquila (Scorpione) a Giovanni e l'Acquario a Matteo.