Il dantista modenese è scomparso oggi all’età di 73 anni
“Saremo sempre grati al lavoro che Marco Santagata ha svolto come dantista. Ci ha insegnato che è importante leggere Dante attraverso note e commenti, ma ancor di più che di Dante si può parlare anche in modo più leggero e allo stesso tempo coinvolgente; che ci si può approcciare alla lettura della Commedia anche in un modo più “pop”. Le parole del Segretario Generale della Società Dante Alighieri Alessandro Masi commentano la scomparsa del critico letterario e professore universitario (cattedra di letteratura italiana alla Normale di Pisa, dove nel 1970 si era laureato) Marco Santagata.
Era entrato nel Comitato Scientifico della Società Dante Alighieri in veste di eminente dantista, esperto di Letteratura trecentesca e per i suoi contatti con l’ADI, l’Associazione italianisti italiani, di cui fu fondatore.
Nonostante fosse malato da tempo, il prof. Santagata non aveva smesso di offrire il suo contributo al mondo culturale: nell’anno delle celebrazioni della nascita di Dante si preparava a pubblicare per il suo editore Guanda un nuovo romanzo sul Poeta (in uscita in primavera), dopo il successo riscontrato con Come donna innamorata, che gli valse la partecipazione come finalista nel 2015 al Premio Strega. Tra i Premi letterari che gli valsero la vittoria, si ricorda nel 2003 il premio Campiello con il romanzo Il maestro dei santi pallidi, e nel 2006 il premio Strega di narrativa con L’amore in sé.