La Società Dante Alighieri partecipa al cordoglio per la scomparsa del Prof. Emilio Pasquini, venuto a mancare nella giornata di ieri, 3 novembre.
Emilio Pasquini, professore emerito dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e Consigliere centrale emerito della Società Dante Alighieri, ha rappresentato per generazioni di studiosi un riferimento, in particolare per le sue ricerche e le sue pubblicazioni sulla vita e le opere di Dante Alighieri.
Nel corso della sua carriera accademica ha ricoperto il ruolo di Presidente della Società dantesca italiana, di Presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna e di socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei; ha lungamente collaborato con la rivista “Italianistica” e ha diretto le riviste “Il Carrobbio” e “Studi e problemi di critica testuale”. È stato inoltre visiting professor in numerose università estere tra cui Perth, Los Angeles, Montréal e Oxford.
Tra le opere che il Prof. Pasquini ha dedicato al Sommo Poeta è interessante ricordare quelle che sono andate oltre l’ambito della ricerca scientifica, rivolgendosi al grande pubblico con una capacità di divulgazione in grado di coniugare l’altissima materia con un linguaggio accessibile a molti. A specialisti e non, infatti, era rivolto il suo Dante e le figure del vero: la fabbrica della “Commedia”, in cui trova sistematizzazione, con esposizione chiara e accessibile, il complesso dei suoi studi precedenti (pubblicato nel 2001 da Mondadori), così come Vita di Dante: i giorni e le opere (pubblicato da Rizzoli, per la prima volta nel 2006) e Il viaggio di Dante. Storia illustrata della «Commedia», in cui all’analisi filologica accompagna un ricco apparato iconografico.
Su questa sensibilità per la divulgazione ha potuto contare anche il progetto di Enciclopedia Infinita della Dante, a cui il prof. Pasquini ha contribuito con la serie di lezioni dal titolo La Commedia, un colpo d’occhio e che introduce con queste parole “Chi vi parla ha cominciato a studiare Dante nel 1963 e da allora lo ha frequentato più o meno attivamente rivolgendosi a un pubblico di addetti ai lavori; negli ultimi anni ha capito che è importante in qualche modo far conoscere Dante, trasmettere i sensi della sua grandezza, anche a un pubblico più vasto”.