Ogni settimana consigliamo una nostra selezione tra narrativa e saggistica di autori italiani. Buona lettura!

di Paolo Rumiz
Feltrinelli, I Narratori
384 pagine, 19 euro
Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, la prima grande via europea, l’Appia, e ce ne riconsegna l’itinerario perduto, da Roma fino a Brindisi, “più per dovere civile che per letteratura”. Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segmenti cancellati, ascoltando le voci del passato e destando la fantasia degli increduli incontrati durante il viaggio. E ora ci chiama come un pifferaio magico a seguirlo con le gambe e l’immaginazione lungo la via del nostro giubileo, la nostra Santiago di Compostela, della quale viene restituito l’itinerario dopo un secolare abbandono.
Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore dell’Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II, prende corpo una galleria di personaggi memorabili e, mentre si costeggiano agrumeti e mandorleti, si incontrano le tracce di Arabi e Normanni. Intanto le donne vestite di nero, i muretti a secco, la musicalità della lingua anticipano l’ingresso nell’Oriente. Per conquistarsi le meraviglie di un’Italia autentica e segreta è necessario però sobbarcarsi anche del lavoro sporco – svincoli da aggirare, guardrail, sentieri invasi dai canneti, cementificazioni, talvolta montagne intere svendute alle multinazionali dell’acqua e del vento – e affrontare la verità dei luoghi pestando la terra col “piede libero”. “È nei villaggi più remoti,” ha scritto il “New York Times” dell’opera di Paolo Rumiz, “tra i laghi e i boschi, in mezzo alla gente comune, che la vera vita delle nazioni rivela la sua trama di colori.”
Al racconto fanno da contrappunto le mappe disegnate da Riccardo Carnovalini, che ha trovato il percorso sulle carte, nelle foto aeree e sul terreno, e che ha descritto l’itinerario nel libro: un contributo prezioso e uno strumento utilissimo – considerata l’assenza di segnaletica – per chi volesse seguire le orme di questa marcia d’avanscoperta.
Paolo Rumiz è giornalista de “la Repubblica” e “Il Piccolo” di Trieste. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003),La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016).

di Teresa Cremisi
Adelphi
185 pagine, 16 euro
Questo libro è la storia di una bambina nata ad Alessandria d'Egitto, dove ha vissuto un'infanzia felice esplorando con sagace curiosità un universo in cui il «vento della Storia» coesisteva con «l'odore di putrefazione, la lebbra che corrode i muri, i fiori selvatici che spuntano alla rinfusa, le risate libere e impertinenti, l'allegro fatalismo»; una bambina che, a differenza delle sue coetanee, amava le battaglie navali e «conosceva a menadito la differenza tra i cannoni da 36 libbre e quelli da 32» – e il cui eroe era Lawrence d'Arabia. Ma è anche la storia di un'avventuriera: quella in cui ha saputo trasformarsi la protagonista dopo essere stata costretta ad abbandonare la luce della sua terra e il profumo del suo mare, lasciandosi alle spalle un Oriente fantasmatico e partendo alla ricerca di un Occidente che lo era almeno altrettanto. Ed è soprattutto la storia di una donna che, soffocando la tentazione vana della nostalgia, ha affrontato a testa alta, come una sfida del destino, le umiliazioni dell'esilio e gli inevitabili rischi che comporta l'essere, sempre e ovunque, la straniera; e che è riuscita, con le sole armi della tenacia e dell'ironia, a diventare, in qualche modo, ciò che sognava di essere: un ammiraglio – e a portare a termine, al pari di Ulisse, il proprio viaggio. Senza tuttavia mai perdere – come ha detto l'autrice stessa in un'intervista – «quella malinconia, tipica dell'esule, che la induce a chiedersi in ogni momento se è davvero al posto giusto».
Teresa Cremisi è nata ad Alessandria d'Egitto nel 1945. Fino al 1989 lavora in Garzanti. Dal 1989 al 2005 è direttore editoriale di Gallimard. In seguito passa al Groupe Flammarion, di cui è presidente fino al 2015 e nel 2013 diventa direttore generale dello sviluppo editoriale della società holding Groupe Madrigal

di Gaetano Barreca
CreateSpace Independent Publisher (4 giugno 2016)
Pagg. 293 – Euro 14,99
1975, Bari. Luigi è appena tornato da Roma per passare un po’ di tempo in famiglia e riappropriarsi della propria vita, delle abitudini con il vicinato e dei vecchi amici che poco sanno dei complotti e degli attentati alla Repubblica che avvengono nella capitale. Tra lobby di potere e servizi segreti deviati, nella sua tesi di laurea Luigi segue le stesse indagini di Pierpaolo Pasolini sul petrolio, e proprio il violento omicidio di quest’ultimo lo riporta a casa sconfitto e deluso.
Saranno le stravaganti donne del vicinato, la Gnura Gina e la palermitana Santina con la sua statua di Santa Rosalia sempre affacciata al balcone a dare nuova vivacità al ragazzo. Luigi riuscirà a trovare la propria strada e concepire il progetto per un’economia sostenibile ispirata al modello di Comunità proposto dal senatore Adriano Olivetti.
“Dopo il Funerale: Novembre 1975” è un romanzo corale in pieno stile anni ‘70 in cui tra le feste di quartiere, le gare sui tacchi dodici ed i comizi di Berlinguer il futuro dell’Italia ha ancora il sapore di opportunità.
Gaetano Barreca ama l’arte ed è irresistiblemente attratto dai ruderi. È nato a Reggio Calabria nel 1979 e vive a Londra, dove insegna lingua e cultura italiana. Laureato in Storia dell'Arte e Archeologia presso l'Università di Perugia, è illustratore e scrive poesie, favole e opere di narrativa introspettiva. Ha pubblicato vari racconti e romanzi tra cui Martini Bias Crime (Boopen, 2010), Inquietudini di Cera (Lulu, 2010) e contribuito a La Vita è una Cosa Meravigliosa (Mondadori, 2009).