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Forse non tutti sanno che Ravenna, recentemente candidata a Capitale Europea della Cultura 2019, ha ben otto (!) monumenti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, che rendono la Città un vero e proprio scrigno di tesori da scoprire: la Basilica di San Vitale, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, la Basilica Sant'Apollinare in Classe, il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano, la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Galla Placidia e il Mausoleo di Teodorico
 
Per l'inestimabile valore delle testimonianze storiche e artistiche, Ravenna, riconosciuta tra l’altro come “città del mosaico”, è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dall'UNESCO con queste motivazioni: "l'insieme dei monumenti religiosi paleocristiani di Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica dell'arte del mosaico. Essi sono inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un periodo importante della storia della cultura europea". 
 
La Redazione della Dante ha intervistato in questi giorni la dott.ssa Emanuela Fiori, Direttrice del Museo Nazionale di Ravenna - Basilica di Sant'Apollinare in Classe - Battistero degli Ariani, per avere un quadro più completo di cosa significa gestire con eccellenza le bellezze di Ravenna.
La Direttrice, che tra l’altro è Responsabile Ufficio Mostre e Prestiti del Polo Museale Regionale dell'Emilia Romagna, ci ha aiuta a conoscere meglio la realtà culturale di Ravenna, che ha come punto di partenza proprio il Museo Nazionale, situato nel complesso monumentale di San Vitale.
 
Il Museo, il cui nucleo primitivo fu costituito nel Settecento, raccoglie importanti reperti archeologici, tra cui stele sepolcrali ed epigrafi romane, capitelli in marmo orientale, sarcofagi decorati e altri manufatti di V e VI secolo. I più noti sono quelli provenienti dai monumenti paleocristiani e bizantini Patrimonio dell’Umanità Unesco, tra cui le transenne e la croce da San Vitale e la sinopia preparatoria al mosaico di Sant’Apollinare in Classe. All'interno del museo si trova anche l’importante ciclo di affreschi del Trecento, capolavoro di Pietro da Rimini.
 
Ravenna, città dantesca, città della cultura e dell’arte e della letteratura. Nell’economia della città quanto peso determina questa “ricchezza”?
 
Sicuramente su Ravenna pesa una forte eredità storica e artistica che nasce con i Goti, passa attraverso Bisanzio, sembra affievolirsi con gli epigoni dell'era tardoantica per poi assumere una nuova sembianza in età medievale.
La Ravenna di Guido da Polenta che accoglie Dante esule non è certo da meno della Ravenna bizantina, così come sarà poi eclatante anche il periodo artistico sotto la legazione pontificia. 
La città vive e sente il peso del proprio passato, a volte richiudendosi su se' stessa, quasi nel timore che qualcosa venga 'rapito' dai turisti come fossero nuove 'orde barbariche'. Una città che si concede piano piano e che deve fare proprio uno scatto per aprirsi al resto del paese; atto doveroso nei confronti del patrimonio che conserva.
 
Ravenna e le città d’arte dell’Emilia Romagna sono esempi virtuosi in Europa nella gestione e valorizzazione del turismo culturale. Quali i suoi punti di forza e quali le potenzialità ancora da espletare?
 
L'Emilia Romagna ha sempre rivestito un ruolo importante nella gestione del patrimonio artistico fin dal nascere del concetto di tutela alla fine del secolo XIX. Non bisogna infatti dimenticare che la prima Soprintendenza d'Italia è stata fondata dal ravennate Corrado Ricci nella sua città a testimoniare la volontà d'intraprendere un virtuoso cammino verso la protezione di un  patrimonio che era stato diviso, predato e venduto in precedenza. 
In un paese nel quale i primi esempi di tutela risalivano solo all'inizio dell'800 attraverso l'emanazione degli editti pontifici, fu difficile costruire una identità di salvaguardia di carattere nazionale. Nel corso del Novecento, poi, la nostra regione si è distinta per la forte presenza sul territorio delle Istituzioni dello Stato, guidate da alcune delle figure più significative e intelligenti dell'intero paese: da Cesare Gnudi ad Andrea Emiliani. Entrambi vollero la nascita dell'Istituto Regionale dei Beni Culturali, al quale per moltissimi anni è stato affidato il compito di coordinare i musei non statali in una rete regionale e affiancare l'attività di restauro dei Musei e delle Soprintendenze.
 
Quindi una forte tradizione di civiltà culturale che ha investito in modo capillare il territorio in un unicum composto da Stato, Comuni, Curie e Fondazioni e che resta il punto di forza della nostra regione.
 
Certamente l'affacciarsi alla realtà turistica di nuove istituzioni, forse più moderne nelle strutture, e l'esigenza del pubblico di vedere soddisfatti bisogni e necessità più vaste della mera contemplazione delle opere d'arte - mi riferisco in particolare ai servizi aggiuntivi e all'uso delle nuove tecnologie - si pone come una sfida per le Istituzioni di più antica formazione
 
La nuova riforma Franceschini per la gestione dei Musei Statali ha dato una forte “scossa” per la politica generale del turismo culturale. Cosa ne pensa? Quanto altro c’è da fare?
 
Sicuramente la riforma Franceschini si è distinta per le caratteristiche 'epocali' della trasformazione a cui ha sottoposto il MIBACT. Vi convivono elementi positivi e criticità, come ad esempio la scarsità di personale da utilizzare all'interno di quelle istituzioni museali che erano gestite dalle Soprintendenze e su di esse vivevano per la parte amministrativa e gestionale.
 
Un Museo concepito all'americana, ossia autonomo in tutto per tutto, prevederebbe la presenza di staff differenziati a seconda dei compiti da svolgere: cura e gestione delle collezioni, mantainance del museo, pubbliche relazioni e comunicazione, fuound raising e amministrazione contabile.
 
Solo da questo elenco si evince che i nostri staff sono 'poveri' dal punto di vista numerico, per far fronte all'espletamento di queste funzioni. Coloro che come me rappresentano la prima tornata di Direttori post riforma, si trovano nella situazione di dover sostenere più ruoli in un contesto che sta cambiando velocemente. 
 
Credo che questo sia il momento più difficile per azzardare ipotesi o commenti, dal momento che ancora non siamo a regime e ci vorranno alcuni anni per poter giudicare il bene e il male della riforma. Sicuramente per il luogo che dirigo, pur con tutte le difficoltà quotidiane, forse la riforma è stata provvidenziale.
 
Nella gestione dei Musei di Ravenna, quanto è importante l’utilizzo di internet e dei social network? Quali sono gli strumenti informatici più usati?
 
L'utilizzo dei social network è un carico di lavoro sempre più costante, ma ormai non si può più prescindere dalla rete e dagli input positivi che lancia. Ne' si può non considerare quanto la rete abbia superato il sistema fino ad oggi usato per la comunicazione. Nel mio museo utilizziamo mailing list, facebook, ma non twitter.
 
Quali i lavori e le tecnologie più usate per la conservazione di queste straordinarie opere artistiche e storiche?
 
La conservazione è un cammino quotidiano, che procede attraverso un monitoraggio costante della realtà museale, e che può non giungere all'estrema necessità dell'intervento di restauro se praticata con costanza, mezzi economici e figure professionali adeguate. Il tutto in un ambiente che garantisce gli standard conservativi adeguati e secondo le normative.
 
 
 
Per chi visiterà la città nei prossimi mesi, ecco alcuni eventi che avranno luogo nel complesso museale:
 
GIUGNO
Domenica 5 giugno Ingresso gratuito nei siti e nei luoghi d’arte dello Stato 
Museo Nazionale, Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico. Ricordiamo che l’ingresso è comunque sempre gratuito per il Palazzo di Teodorico e il Battistero degli Ariani. In occasione dell’iniziativa ministeriale #domenicalmuseo presso il Museo Nazionale di Ravenna sarà visitabile gratuitamente la mostra “La Forma del Dialogo. Le icone della collezione classense e le opere di Bruno Ceccobelli”.
 
LUGLIO
Venerdì 1 luglio Quattro passi nell’arte 
Visita guidata alle ore 18 ai capolavori del Museo Nazionale di Ravenna. Iniziativa in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna nell’ambito di “Mosaico di Notte 2016”
 
Sabato 2 luglio Festa dei Musei in occasione dell’Assemblea Generale ICOM 2016 
Apertura straordinaria serale del Museo Nazionale di Ravenna, della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, del Battistero degli Ariani e del Mausoleo di Teodorico Sono previsti eventi e visite guidate
 
Domenica 3 luglio Ingresso gratuito nei siti e nei luoghi d’arte dello Stato 
Museo Nazionale, Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo di Teodorico. Ricordiamo che l’ingresso è comunque sempre gratuito per il Palazzo di Teodorico e il Battistero degli Ariani. In occasione dell’iniziativa ministeriale #domenicalmuseo presso il Museo Nazionale di Ravenna sarà visitabile gratuitamente la mostra “La Forma del Dialogo. Le icone della collezione classense e le opere di Bruno Ceccobelli”.
 
Venerdì 8 luglio Quattro passi nell’arte 
Visita guidata alle ore 18 al Mausoleo di Teodorico. Iniziativa in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna nell’ambito di “Mosaico di Notte 2016”
Venerdì 15 luglio Quattro passi nell’arte Visita guidata alle ore 18 alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Iniziativa in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna nell’ambito di “Mosaico di Notte 2016”
 
Martedì 19 luglio Basilica di Sant’Apollinare in Classe, ore 21 Arte & fede 
incontri in collaborazione con l’Ufficio Cultura della Diocesi di Ravenna Conversazione a due voci a cura di Emanuela Fiori e Giovanni Gardini
 
Venerdì 22 luglio Quattro passi nell’arte 
Visita guidata alle ore 18 al Battistero degli Ariani. Iniziativa in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna nell’ambito di “Mosaico di Notte 2016”
 
Venerdì 29 luglio Quattro passi nell’arte 
Visita guidata alle ore 18 ai capolavori del Museo Nazionale di Ravenna. Iniziativa in collaborazione con l’Ufficio Turismo del Comune di Ravenna nell’ambito di “Mosaico di Notte 2016”
 
Per informazioni:
Polo Museale dell’Emilia Romagna – sede di Ravenna Museo Nazionale di Ravenna via San Vitale, 17 – 48121 Ravenna tel. 0544 543724
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