RICCARDO da S. VITTORE Pd. X, 132
Cielo IV - Sole - Spiriti Sapienti - Prima ghirlanda

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Di origine inglese o scozzese, Riccardo fu monaco nell'abbazia benedettina di S. Vittore a Parigi, in cui compì gli studi sotto la direzione di Ugo da S. Vittore, di cui seguì l'indirizzo filosofico-religioso detto, dal nome dell'abbazia, "vittorino".

Riccardo fu priore di S. Vittore dal 1162 fino al 1173, anno della sua morte.


Autore di scritti esegetici sul Libro dei Salmi, il Cantico dei Cantici e l'Apocalisse, e di trattati influenzati dal pensiero di S. Agostino e dello Pseudo-Areopagita, Riccardo mostrò, rispetto al maestro, un più netto distacco dal razionalismo ed una spiccata propensione alla mistica, che gli valsero l'appellativo di "Magnus contemplator".

Dante, che conobbe assai bene la sua opera. In essa, infatti, molti vollero rintracciare la fonte della celebre reinterpretazione, nella direzione dell'amore-virtù, del giovanile Stil Novo operata dal poeta nella sua maturità.
Di Riccardo il poeta dice che "a considerar (nella sua attività speculativa) fu più che viro (dal latino 'vir', vocabolo che indica l'uomo nella sua essenza più nobile)", che, cioè, nella sua disposizione contemplativa, sublimò se stesso.