PIETRO LOMBARDO Pd. X, 106
Cielo IV - Sole - Spiriti Sapienti - Prima ghirlanda

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Pietro Lombardo nacque nel territorio di Novara (da qui l'appellativo "Lombardo") sul finire dell'XI secolo.
Compiuti gli studi a Bologna, iniziò la sua carriera di insegnante a Reims, passando poi a Parigi, prima nella scuola del monastero di S. Vittore, dove fu accreditato dallo stesso S. Bernardo, poi nella scuola della cattedrale.

Nel 1159 fu nominato vescovo di Parigi ed abbandonò l'insegnamento, ma già l'anno successivo morì.

Nel corso degli anni di insegnamento Pietro Lombardo si era dedicato all'esegesi biblica, scrivendo il commento alle Lettere di S. Paolo ed al Libro dei Salmi.
La sua opera più nota e di più larga diffusione, tuttavia, sono i "Libri quattuor Sententiarum", un compendio di teologia cristiana fondato sulla Bibbia e sui Padri della Chiesa, opera che gli valse l'appellativo di "Magister sententiarum".
I pregi di questo lavoro sono riscontrabili non solo nelle numerose ed importanti citazioni, importanti anche per ricostruire l'opera stessa degli auctores citati, come, ad esempio, Agostino, Ilario, Ambrogio, Cassiodoro e Severino Boezio, ma anche nell'accurata risistemazione della materia esposta, che meritò l'approvazione del IV Concilio Lateranense e fu autorevolmente commentata da Bonaventura, Alberto Magno e Tommaso d'Aquino.

Pd. X, 107-108 quel Pietro fu che con la poverella
offerse a Santa Chiesa il suo tesoro.

I versi danteschi prendono spunto dal prologo dei "Libri quattuor Sententiarum" in cui Pietro Lombardo affermava che quest'opera era il suo contributo alla Chiesa, così come l'obolo che la vedova evangelica (Luca, 21) gettò nelle casse del Tempio di Gerusalemme: entrambi offrirono tutto ciò che possedevano.