Personaggi citati
Minerva
Pg. XXX,68; (Pallade) Pg. XII, 31; Pd. II, 8

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Minerva era la dea romana della guerra. Corrispondeva alla greca Atena, definita anche Pallade, termine di incerto significato, forse da intendere come "colei che scaglia l'asta".
Atena era la dea della sapienza, delle arti e delle scienze, protettrice della città di Atene, dove le era stato dedicato un tempio, il Partenone, e dove, ogni anno, si svolgeva una processione in suo onore. A lei erano consacrati l'olivo (Pg.XXX, 68) e la civetta, ed erano sotto la sua protezione gli artigiani.

Nacque da Zeus e dalla sua prima sposa, Meti, la "mente", che era la personificazione sia della prudenza che della perfidia. Zeus, per scongiurare quanto era stato decretato dal fato, e cioè che un figlio nato da lui e da Meti avrebbe superato il padre in saggezza e, forse, addirittura lo avrebbe cacciato dal trono, inghiottì Meti quando era già incinta. Al momento della nascita Zeus ordinò a Prometeo (o, secondo un'altra versione del mito, ad Efesto) di aprirgli la testa con un colpo d'ascia, e così nacque Atena, che venne alla luce ricoperta da una splendida armatura.

All'inizio del Paradiso, Dante, nel momento della sua straordinaria ascensione dalla sommità del paradiso terrestre al cielo della luna, ricorda che Minerva, dea della sapienza del mondo classico e simboleggiante quindi gli aspetti della sapienza e della saggezza del Dio cristiano, invia "venti favorevoli" (Pd.II, v.8).